IL CARDELLO – CASA MUSEO DI ORIANI Il Restauro della Casa di Alfredo Oriani, che fu trasformata in Casa Museo successivamente alla sua morte, si rende necessario a causa di alcuni cedimenti strutturali che compromettono di fatto il completo godimento del bene. L’edificio è frutto di aggiunte che si sono succedute da quanto era ostello della vicina Abbazia. Inoltre fu ristilizzato durante il ventennio fascista, che lo aveva eletto suo ideologo, con modifiche esterne ed inserti di materiali diversi. |
L'AREA ESTERNA DELL'ABBAZIA DI POMPOSA Gli interventi hanno riguardato alcune parti del Parco e la sistemazione dei percorsi che lo attraversano. La vegetazione ad alto fusto è stata messa in sicurezza con alcuni abbattimenti di specie pericolanti o con evidenti problematiche fitosanitarie. |
CENNI STORICI Il Teatro Comunale di Russi consiste di un fabbricato terminato nel 1886. Il teatro che risultò da questo progetto pare tentare, nei limiti dell'area a disposizione, di integrare in un impianto neoclassico, cioè di struttura ad anello con due ordini di palchi ed una galleria, e palcoscenico attestato sul limite dell'arco di scena, alcuni degli elementi strutturali della cosiddetta "riforma wagneriana", ossia la cavea dell'orchestra a separare il pubblico dalla scena, ed una discreta disponibilità di spazio nel retroscena. |
|
PROGETTO E REALIZZAZIONE Nel 1995 si è proceduto ad un accurato rilievo dell'edificio per avere un preciso quadro della situazione su cui pianificare l'intervento di recupero. Il progetto è stato elaborato con l'intento di conservare inalterata, per quanto possibile, la tipologia e la dislocazione degli spazi, riportando la struttura alla conformazione originaria, ma adeguandola al tempo stesso alle esigenze dettate dalle normative di sicurezza, al fine di ottenerne la piena agibilità. Il completamento delle finiture e degli arredi eseguito dopo un'approfondita indagine e ciò ha consentito la riapertura del teatro ad aprile 2001 con un concerto. |
CENNI STORICI E PROGETTAZIONE Per definire l'evoluzione della struttura architettonica e delle destinazioni d'uso è stata condotta un'analisi diacronica delle trasformazioni che hanno interessato il teatro attraverso il materiale recuperato. La datazione del Teatro è incerta, ma certo è che la configurazione attuale risente degli interventi compiuti sin dal 1820. È stato così necessario promuovere un ripristino funzionale che assicurasse il più ampio rispetto possibile dei requisiti richiesti dalle varie normative tenendo conto delle lesioni strutturali causate dal sisma. Primo stralcio dei lavori consegnati a luglio 2018. |
|
IL CUCI E SCUCI COME MIGLIORAMENTO STATICO DEGLI EDIFICI IN MURATURA Questa tecnica è stata utilizzata in diversi punti della muratura sia perimetrale che all’interno del teatro prevedendo il recupero del materiale da utilizzare simile per forma e dimensioni a quelli già esistenti in loco, evitando così l’eventuale discontinuità della trama. Per evitare possibili rotture o crolli si è proceduto quindi per sezioni successive in aree di limitata estensione, evitando l’indebolimento dell’involucro edilizio esistente. COLORE E MATERIA La scelta della colorazione esterna, dei tinteggi degli portoni e degli infissi è stata frutto di accertamenti e verifiche con le finalità di ricercare la coerenza e compatibilità delle scelte di progetto con le caratteristiche del teatro; di garantirne la salvaguardia dei valori storici e architettonici peculiari dell’epoca di costruzione, dei valori ambientali e paesaggistici, del sapere tecnico; di verificarne integrazione e compatibilità dell’intervento con il contesto in cui il teatro è inserito. |
RIQUALIFICAZIONE DELLA CELLA DI LUDOVICO TICCHIONI E CREAZIONE DI UN PERCORSO STORICO CULTURALE DELLA MEMORIA La finalità del progetto è quella di riqualificazione della cella di Ludovico Ticchioni (fucilato dalle Brigate Nere insieme al coetaneo Gino Villa nel febbraio 1945) e creazione di un percorso storico culturale della memoria che celebri il suo sacrificio. Il luogo di detenzione del ragazzo si trova nell’edificio comunale di Codigoro, è stato oggetto di una sistemazione complessiva insieme alla valorizzazione del suo accesso individuando un’area di sosta antecedente la cella stessa dove, volutamente, l’installazione è semplice per favorire il raccoglimento e stimolare riflessioni sui pensieri e le idee che condussero un ragazzo a sacrificare la propria vita per un ideale. |
IL CHIAVICONE DELLA CANALINA La protezione del Rinolofo Maggiore ha prodotto un intervento di parziale restauro della costruzione, un tempo chiusa, che regolava l’immissione del canale dei Mulini nel fiume Reno ed ora inserita nella riserva naturale del Canale dei Mulini di Fusignano e nel Parco Regionale del Delta del Po. L’intervento, in particolare sulla copertura, è stato uniformato all’utilizzo di materiali ecocompatibili al fine di garantire il mantenimento della colonia riproduttiva di questo pipistrello, tutelato a livello comunitario. |
RECUPERO DELL’EX CASA DEL FASCIO Per il recupero di questa area si è ipotizzata una destinazione turistico ricettiva dove al piano terra possa trovare posto un ristorante e al piano superiore sono state ricavate due sale per banchetti, un ufficio, servizi igienici per gli ospiti ed una sala conferenze con l’opportunità, attraverso delle pareti in cartongesso di ricavare altre due sale con ripostiglio e guardaroba. RECUPERO DELL’EX SCUOLA Per l’ex scuola è stata proposta la possibilità di gestire le varie funzioni separando o integrando le varie attività, come l’ambulatorio medico; la struttura destinata ad ostello individuata sia al primo che al secondo piano; i locali per il custode; il centro per il ciclismo turistico con sala conferenze, sala attrezzi e locale infermeria; la palestra con i servizi annessi. |